Caserta. Il Ministero dei Beni Culturali e delle Attività per il Turismo, nel corso della riunione tecnica tenutasi lo scorso 10 maggio a Roma, nella sede di via del collegio romano ha confermato lo stanziamento dei 5 milioni di euro per il restauro e la messa in sicurezza delle facciate, e dei cornicioni, alla Reggia di Caserta per gli interventi d´emergenza. L´incontro tecnico ha visto la partecipazione del capo Gabinetto di Franceschini, Giampaolo Diandrea oltre quelle di Gregorio Angelini, direttore generale della Campania, Flavia Belardelli, direttore per la conservazione di Reggia e Parco, Fabrizio Vona, soprintendente del Polo Museale di Napoli e Caserta, Anna Capuano responsabile per la programmazione della Direzione Regionale campana ed infine, Salvatore Buonomo soprintendente di Caserta e Benevento. Da ricordare che per il restauro erano già stati stanziati 21 milioni di euro. Soddisfatto il commento del ministro Dario Franceschini " Di Caserta non ci si deve occupare, anche se è doveroso farlo, solo in occasioni di emergenze". "Stiamo già lavorando ad un piano complessivo finalizzato alla restituzione dell´intera Reggia alla sua destinazione culturale e museale". Nel progetto di rinascita della reggia è previsto lo sgombero della parte grande occupata dall´Aeronautica d´intesa con il Ministro della Difesa Pinotti.
Ma non è tutto oro ciò che luccica verrebbe da dire in questi casi tanto da portare il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio ad esprimere il proprio dissenso a tale operazione "La rinascita della Reggia di Caserta, come il ministro scrive, non passa attraverso il "liberare la parte enorme occupata dall'Aeronautica". La rinascita della Reggia, come gli spiegherò il 22 afferma il primo cittadino, passa attraverso una progettazione chiara e una forte assunzione di responsabilità da parte del Mibac. Non è utile, anzi è dannoso, allontanare dalla Reggia chi da sempre mantiene i due terzi del Palazzo Reale con costi pari a un decimo del budget originario del ministero, come ho già rammentato e ribadito giorni fa. Serve un progetto che coinvolga la città, che costruisca, aggiunga, non distrugga o tolga risorse dall'economia del territorio già da tempo gravata da difficoltà e crisi". Nonostante queste divergenze è da sottolineare in questa opera di restauro l´impegno economico profuso dal Mibact per continuare a far splendere quella che è stata la residenza appartenuta alla casa reale dei borbone di Napoli oltre, ad essere la residenza reale più grande del mondo.