Giovanni Boldini in mostra nel complesso del
Vittoriano di Roma.
La mostra curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi ci riporta in un lontano passato specificatamente
quello della bella époque di fine 1800.
L´allestimento è curatissimo, divani rossi per sedersi
e ammirare le opere, illuminazione soffusa, specchi antichi alti due metri e
più di 160 opere in mostra.
La mostra è suddivisa in quattro sezioni: La luce
nuova della macchia (1864-1870); La maison Goupil fra "chic" e impressione
(1871-1878); La ricerca dell´attimo fuggente (1879-1891); il ritratto Belle
Époque (1892-1924).
In mostra ci sono principalmente le rappresentazioni
di bellissime donne di quell´epoca, donne dell´alta aristocrazia francese, in
posa con abiti preziosi, sono loro le protagoniste della ricerca pittorica di
Giovanni Boldini.
Nato a Ferrara nel 1842, si trasferirà a Firenze per
iscriversi all´accademia di belle arti di Firenze nel 1862 dove iniziò a
frequentare il famoso caffè Michelangelo insieme a Telemaco Signorini. Ed è a
Firenze che inizia a far parte del movimento artistico dei Macchiaioli, da cui
si staccherà ben presto per seguire un proprio modo di intendere l´arte. I
Macchiaioli ritraevano principalmente la natura, di cui ne studiavano la luce, mentre
Giovanni Boldini amava ritrarre ambienti intimi della vita borghese.
Nell´Ottobre del 1871 si trasferisce a Parigi, dove
apre uno studio a place Pigalle, e inizia a lavorare per il più importante
mercante d´arte parigino, Goupil.
A Parigi si innamorò della contessa Gabrielle de Rasty,
che lo fece entrare in tutti i salotti più raffinati. All´interno del percorso
pittorico possiamo ammirare diverse opere che ritraggono la contessa Gabrielle
de Rasty tra cui La contessa di Rasty in
piedi (1878).
Altre opere pittoriche all´interno della mostra sono: ritratto di signora in bianco con guanti e
ventaglio (1889), Ritratto di Madame
G. Blumenthal (1896) e il Ritratto
di Giuseppe Verdi (1886).
I ritratti di Giovanni Boldini rappresentano tutto lo
splendore della vita parigina di quegli anni, ritraendo lo splendore delle
donne di quell´epoca e di una specifica classe sociale, l´aristocrazia.
Le opere del celebre artista valorizzano la bellezza
delle donne di quell´epoca, attraverso effetti di luce e colore, il pittore
enfatizza un ideale di bellezza femminile producendo immagini di raffinato e sensuale splendore.
Quello che voleva cogliere era proprio l´attimo, un
attimo di eterna primavera.
La mostra nel Complesso del Vittoriano nell´Ala
Barsini iniziata il 4 marzo terminerà il 16 Luglio 2017.