Il balcone, Edouard Manet |
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Dopo il grande successo della mostra "Musèe d´Orsay. Capolavori" in programma, sino allo scorso giugno al complesso del vittoriano dedicata all´Impressionismo, ritorna una nuova rassegna dedicata al movimento che fu il vero e proprio inizio dell´arte moderna scardinando il linguaggio pittorico precedente, e dove la luce è espressione del divenire e protagonista assoluta in tutte le sue sfumature.
L´ Impressionismo : genesi, luce, divenire è quindi di nuovo protagonista sino al 7 Febbraio 2016 con la rassegna intitolata "Dal Musèe d´Orsay Impressionisti Tête à Tête", sempre nel magnifico scenario del Vittoriano.
Sono presenti autoritratti, ritratti e scene di vita mondana degli artisti più significativi di questa corrente, icone immortali della storia dell´arte ed in particolare dell´Impressionismo, ossia ricerca dell´essenza della verità attraverso la luce ed il colore.
Il desiderio profondo degli artisti è di fissare sulla tela "l´attimo", con pennellate intrise di emozioni e di luce. Questo il filo conduttore della corrente artistica dell´Impressionismo francese, e che proprio attraversando il percorso espositivo, fa rivivere nell´osservatore lo spirito dell´epoca attraverso abiti ed accessori dei personaggi raffigurati cogliendo anche "la rivoluzione degli sguardi".
Infatti durante gli anni sessanta dell´ottocento, parallelamente alla letteratura che abbandonava il romanzo storico per proporre storie di personaggi reali, inseriti nel contesto di Parigi o della campagna dell´epoca, un gruppo di pittori senti il desiderio di liberarsi dalla monotona formazione accademica per dare libero sfogo ai sentimenti ed alle "impressioni personali".
Ed è così che Monet, Renoir, Sisley escono dall´accademia per riprendere En plain air le luci, i colori e l´atmosfera del paesaggio.
Quindi ricerca d´effetti del colore e della rifrazione della luce, dissolvendo sempre più i colori. Tra i capolavori esposti spiccano quadri come il Balcone di Eduard Manet, il ritratto di Auguste Renoir, Linet et line di Edgar Degas, L´Atelier di Bazille, Donna con caffettiera, Il giocatore di carte di Paul Cezanne ed il meraviglioso busto bronzeo realizzato da Rodin per Victor Hugo.
L´unicità dell´esposizione è dovuta anche dall´accostamento tra dipinti e sculture, che mettono ancor più in evidenza la grande innovazione che il movimento ha consolidato, consentendo allo spettatore di ricostruire attraverso le opere i contesti culturali, politici e sociali, nonché le rivoluzioni di pensiero e letterarie.
Sempre di Manet spicca il Ritratto del grande poeta francese Stephan Mallarmè in cui si percepisce emotivamente l´intimità dei due amici che s´incontrano per discutere di pittura, letteratura ma anche di moda femminile.
Di Bazille troviamo il ritratto di Renoir, mentre di Renoir una splendida ragazza ritratta in "l´altalena".
Del grande Cezanne spiccano ancora il suo "Autoritratto" ed "Il giocatore di carte".
La sensazione più entusiasmante che caratterizza la mostra è come se il visitatore facesse un tuffo nel passato, attraverso le sessanta opere tra dipinti e sculture in particolare nella società parigina della seconda metà dell´ottocento. E´ proprio come se, entrando al Vittoriano, ci si lasciasse dietro sé rumori, traffico, pensieri entrando in una dimensione ovattata dove la visione lascia fiorire il nostro immaginario, donando sensazioni ed emozioni così penetranti da trattenere il respiro e farci invadere completamente dalla grandezza delle opere, per poi tornare alla quotidianità con una ricchezza ed una vibrazione che solo l´arte può donare all´animo umano.