Roma, dal 26 Settembre 2015 21 Febbraio 2016
L´intero percorso artistico di James Jacques Tissot porterà a conoscenza un pittore singolare che attraversa la storia dell´arte del primo novecento, dai fasti della Belle Epoque parigina alla mondanità londinese sino alla Palestina.
Un debutto assoluto per l´Italia per un autore controverso, quasi dimenticato e riscoperto negli ultimi anni, anche se i critici d´arte rimangono sempre molto severi nei suoi riguardi.
James Jacques Tissot è un raffinato protagonista del suo tempo, nonostante la sua arte sia ancora oggi non precisamente classificabile, date le sue influenze sia impressioniste che preraffaellite.
Francese di nascita ed inglese d´adozione vissuto tra conservatori e liberali, nei suoi quadri celebra la vita del ceto alto borghese in epoca vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo.
Pittore elegante e raffinato esprime nei suoi dipinti il fascino femminile con drappeggi, ventagli ed ombrellini che rispecchiavano inevitabilmente l´eleganza al femminile di quell´epoca.
I suoi primi quadri furono influenzati dalla scuola olandese e vennero esposti al Salon nel 1859 quando egli era giovanissimo.
Dopo la guerra franco-prussiana lasciò Parigi per Londra dove sotto la guida di Seymur Haden si avvicina alla tecnica dell´acquaforte.
Nella stessa Londra ritrova gli spunti della mondanità con eventi sociali e personaggi della società londinese, riscuotendo un notevole successo, ma anche molte critiche da coloro che considerandolo troppo realistico paragonavano i suoi quadri quasi a delle "fotografie".
Nonostante le critiche Tissot dimostra una indiscussa abilità come esprime il quadro che apre il suo discorso pittorico al Chiostro del Bramante.
Il quadro in questione è una rivisitazione del mito di Faust che esalta la capacità dell´artista nella distribuzione dei personaggi, nel dominio dello spazio, e nella precisione nei dettagli.
A Parigi colse il flusso di una città in pieno fermento, descrivendo l´incanto dell´alta moda, proprio come due altri protagonisti dell´epoca come Degas e Manet, geni dell´Impressionismo.
Tissot ne rimase affascinato pur non adottandone lo stile; lo stesso avvenne a Londra, dove rimase dieci anni e dove proseguì con lo stesso stile. Nel frattempo a Londra i suoi gusti pittorici ebbero una variazione, dovuta anche all´incontro con Kathleen Newton che divenne sua modella ed amante. E per amor suo il pittore inizia ad allontanarsi dai salotti dell´alta società londinese di cui era divenuto beniamino avvicinandosi alla realtà del fiume Tamigi e del porto di Londra. Ed è proprio in questi dipinti che Tissot riesce a donare al visitatore delle emozioni talmente grandi e così vive quasi riuscisse a far uscire dai dipinti l´atmosfera del porto, l´odore del fumo, le grida dei portuali. Dopo la morte di Kathleen Newton, ebbe una forte crisi mistica che lo portò a cercare rifugio nella terra santa. Ed è in Palestina dove visse e lavorò per dieci anni creando stampe ed illustrazioni relative ad episodi del Nuovo Testamento e disegni sulla vita di Cristo.
Anche queste opere sono particolari per la precisione e la cura di ogni dettaglio che però per l´eccessivo realismo tendono a non suscitare grandi emozioni al visitatore.
Nella mostra sono presenti ottanta opere provenienti da musei internazionali quali la Tate di Londra, il Petit Palais ed il museo D´orsay di Parigi, tra i quali spiccano dei capolavori quali "La figlia del capitano" e "La figlia del guerriero" datate 1873 ed ancora "La galleria dell´Hms Calcutta del 1886", che illustrano le caratteristiche della sua arte e che testimoniano il suo talento, la sua maestria nei colori e la vivace curiosità per la moda.
Possiamo quindi dire che Tissot, per la sua originalità di percorso e di esperienze, oltre ad essere testimone della sua contemporaneità e per la sua ricerca finale di sublimazione e spiritualità, pur essendo stato dimenticato per anni, risorge meritatamente in questa mostra a lui interamente dedicata nella splendida cornice del Chiostro del Bramante.