Una mostra antologica dedicata ad uno dei più significativi pittori del Novecento è in corso ad Alba presso la Fondazione Ferrero.
La rassegna curata da Giorgina Bartolino, rende omaggio alla vicenda artistica di Felice Casorati, innovativa ed incisiva per la Storia dell'Arte Contemporanea italiana.
Gli spazi espositivi a lui dedicati, oltre alla mostra, offriranno un ampio programma d'incontri ed approfondimenti sull'opera del maestro.
Felice Casorati nasce nel 1886 da una famiglia di medici e matematici e, prima di trasferirsi a Torino, visse in molte città.
Grande appassionato di musica, si avvicina alla pittura intorno ai diciotto anni, dopo una lunga convalescenza che lo portò in campagna e ad allontanarsi dal suo amato pianoforte.
Così da una grande scatola di colori donatagli dal padre nasce la vocazione per la pittura, che attraverserà il Novecento sino alla sua morte avvenuta nel 1963.
Anche dopo la laurea in giurisprudenza, Felice Casorati continua a dipingere attraversando vari stili durante tutto il suo percorso pittorico.
Le sue prime opere ricordano l'Espressionismo e sono quasi tutti ritratti eseguiti con matite o pastelli.
Le sue prime modelle furono la mamma e le sorelle. Prima di raggiungere la maniera "metafisica" di cui fu uno dei maggiori esponenti, si dedicò per molti anni allo stile liberty.
La sua fama e la sua notorietà inizieranno con le sue esposizioni alle Biennali di Venezia, di cui in particolare quella del 1910, dove Casorati dopo aver ammirato le 22 stupende opere di Gustav Klimt ivi esposte, evolverà il suo stile pittorico verso la linearità.
Altra peculiarità del grande pittore, fu l'innovazione del colore che egli userà stemperandolo con glicerina, che vela poi con cera trasparente.
E' una ricerca continua, non solo pittorica ma anche umana, cercando di rendere la pittura libera dai confini imposta sino ad allora da vecchi canoni.
Per questo motivo si unisce ad un gruppo di artisti fondando una rivista intitolata "La via lattea". Dopo essere stato arruolato in esercito e dopo la morte del padre nel 1917, divenne una figura centrale tra gli intellettuali di Torino, dove aprirà una scuola di pittura e con i suoi allievi esporrà nel 1929 "Casorati tra i discepoli". Tra questi pittori si evidenzieranno Sergio Bonfantini, Paola Levi Montalcini, Lalla Romano e Daphne Maugham che divenne successivamente sua moglie.
Arrivando agli anni della maturità, Casorati al dettaglio decorativo privilegerà una forma essenziale influenzata dalla pittura quattrocentesca del Mantegna e di Raffaello, ma soprattutto dall'immobilità dell'opera di Piero Della Francesca.
Sempre sensibile ed aperto al lavoro dei giovani artisti creò la scuola di "via Mazzini" nel suo stesso studio.
La purezza cristallina del suo tocco e la pittura per certi versi enigmatica di Casorati contribuirono a delineare un "Realismo magico" condiviso originariamente con il gruppo novecento italiano, dal quale però rimase comunque autonomo. La sua fama aveva varcato oramai i confini, tanto è che delle sessantacinque opere presenti nella mostra, quaranta provengono da collezioni di musei ed istituzioni nazionali ed internazionali.
La mostra è introdotta dal ritratto della sorella Elvira, a testimonianza della sua prima linea pittorica, caratterizzata da ritratti per lo più femminili : "Le vecchie Comari del 1908", "Le Ereditiere (Mart, Rovereto) esposto alla Biennale del 1910, "Bambina sul tappeto rosso" (Museo Voor Schone Kunsten, Gent) presentato nel 2012 dove fu acquistato dal governo belga.
Altri suoi celebri capolavori sono : "Ritratto di Maria Anna De Lisi" del 1918, "Tiro al Bersaglio 1919", "Le Uova sul cassettone 1920".
Segue una Galleria di ritratti, da quello dedicato alla moglie Daphne a quello del mecenate Riccardo Gualino sino ad arrivare alla danzatrice russa Raja Markmann, ed al pittore e allievo Riccardo Chicco (in prestito dal Museum of fine arts di Boston.) Altro capolavoro degli anni trenta è "La Venere Bionda del 1933" (Centre Pompidou, Parigi).
Dal Detroit Institute of arts arriverà per la prima volta in Italia il "Ritratto di mia moglie", ed "Icaro".
Dal museu de arte contemporanea da Universidade de Sao Paulo arriveranno invece quattro dipinti donati da Francisco Matarazzo Sobrinho, imprenditore e mecenate italo-brasiliano.
Oltre alla pittura Felice Casorati si interessò al Design di Terni, alla creazione di scene e costumi per il teatro dell'Opera di Roma, della Scala di Milano e del Maggio musicale fiorentino.
Nel 1935 Felice Casorati ospita nel proprio studio la collettiva di arte astratta italiana, alla quale partecipano tra gli altri Fontana, Melotti e Licini.
Alla Biennale del 1938 vinse il premio per la pittura, altri riconoscimenti arriveranno dalle esposizioni di Parigi, Pittsburgh e San Francisco alla fine degli anni trenta.
Nel 1952 una nuova personale alla Biennale nella quale con Ottone Rosai ricevette il premio speciale alla presidenza.
Dipinse sino alla sua morte avvenuta nel 1963. Nonostante colpito da trombosi ed amputato di una gamba trovò nella sue espressione artistica e nella sua profonda vocazione la forza di superare questa contrarietà, riuscendo a sublimare nel suo tratto pittorico il dolore. Arte e metamorfosi, arte e resurrezione, arte e superamento. Come per Felice Casorati così per tanti altri artisti di qualsiasi disciplina. Arte eterna interlocutrice del sacro.