NEW YORK SI VESTE DI FUTURISMO |
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Dal 21 Febbraio al 1 settembre 2014 all´interno del prestigioso Guggheneim Museum di New York, si terrà la mostra dedicata ai pittori del futurismo che mira principalmente ad offrire un grande tributo al padre ideatore del manifesto del Futurismo, l´italiano Tommaso Marinetti. La mostra è curata dalla studiosa delle avanguardie Europee Vivien M.Greene, che nel passato, aveva esposto sempre all´interno del Guggheneim Museum, il famoso Materia di Umberto Boccioni, grande pittore ed uno degli esponenti chiave del pensiero Futurista.
Prima di addentrarci nella descrizione delle opere principali che saranno esposte all´interno del museo, è di fondamentale importanza comprendere quali fossero le motivazioni che portarono i pittori futuristi, tra i quali Umberto Boccioni, Luigi Russolo, Giacomo Balla, e Gino Severini a pubblicare il loro manifesto. Il pensiero futurista mirava alla distruzione del culto del passato ed a ogni forma d´imitazione artistica riprodotta su tela, ma, soprattutto, ad esaltare tutte quelle forme originali che andavano a rappresentare un progresso scientifico e tecnologico dove, attraverso le opere, venisse rappresentata l´azione. Bisognava dare un taglio al passato, cancellarlo, sopprimerlo e con esso i musei, le biblioteche, e gli stessi critici d´arte. Viceversa, il Futurismo doveva magnificare la vita odierna, quella del progresso tecnologico, quella della vittoria della scienza sulla retorica. Avendo ora un´idea sul pensiero Futurista, possiamo passare alla descrizione della mostra organizzata al museo Guggenheim di New York.
All´interno della stessa, saranno esposte oltre 360 opere rappresentate da più di ottanta artisti. L´eccezionalità della mostra, come dichiarato dalla curatrice Vivien M.Greene " E´ dovuta alla molteplicità delle testimonianze artistiche che vanno dalla fotografia al teatro, dal cinema al design e così via. Perché sono queste cose che rendono il Futurismo un´avanguardia veramente diversa rispetto ad altre avanguardie storiche".
Tra le opere più importanti, troveremo Il Manifesto integrale del Futurismo scritto da Tommaso Marinetti sulle colonne del prestigioso giornale francese le Figaro, per poi passare alle Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, oltre alle opere di Giacomo Balla, Carlo Carrà e Gino Severini che, come descritto ad inizio articolo, contribuirono alla stesura del Manifesto dei pittori Futuristi.
Da sottolineare infine, le proiezioni cinematografiche in bianco e nero di Antonio Giulio Bragaglia uno dei padri fondatori del futurismo nelle riprese cinematografiche. In conclusione i meravigliosi intonarumori di Luigi Rossolo, dove venivano proposti una varietà di suoni come ululati, rombi, stropiccii, gorgoglii, sibili, ma anche rumori di rombo delle macchine che, attraverso il suono , rappresentavano la dinamicità e l´azione, elementi fondativi del Movimento.