Amor, ch´a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m´abbandona. Sono questi i versi della Divina Commedia a cui è ispirata l´opera centrale della mostra di Rodin aperta il 18 febbraio al Museo Nazionale Romano delle terme di Diocleziano.
Il bacio. Le due figure che si avviluppano in un abbraccio rappresentano la trasgressione di un amore finito in tragedia, quello tra Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, la cui storia, particolarmente cara al romanticismo, è entrata a far parte dell´immaginario collettivo sentimentale. L´opera di Rodin, ispirata al V canto dell´Inferno, era stata inizialmente concepita come parte integrante di un opera maggiore, La porta dell´inferno, commissionata allo scultore dal Museo delle Arti Decorative di Parigi. Rodin alla fine decise di non aggiungerla all´opera maggiore, perché Il bacio emanava un´intensità espressiva tale da poter essere considerata un´opera a sé stante. Le sculture della mostra Il marmo, si susseguono in ordine cronologico. Ne possiamo contare più di sessanta tra cui L´uomo dal naso rotto , Il ritratto di Camille Claudel , Il bacio del fantasma alla ragazza, Il ritratto di Victor Hugo. Tutte le opere possono essere inserite nella tematica del non finito, concetto caro a Rodin che la mutuò da Michelangelo, sua grande fonte di ispirazione. Rodin scolpisce ricreando l´idea del movimento, forzando i contrasti tra i pieni e i vuoti, caricando la materia di un forte valore simbolico. Le opere suscitano nell´osservatore emozioni contrastanti. La pelle dei corpi, le forme sinuose delle donne, i volti e le mani rappresentate sembrano reali. Solo il freddo del marmo ci riporta alla realtà. Ma toccando o guardando queste opere il marmo diviene solo un mezzo per rappresentare qualcosa che sembra imprigionare un´anima. La rivoluzione che Rodin provocò nella scultura può essere paragonata a quella avviata dall´Impressionismo nella pittura. Egli prediligeva modellare blocchi di marmo in modo realistico senza scolpirli interamente, andando contro alla tendenza dell´epoca in cui dominava un´ideale di scultura perfetta e rifinita. Il suo obiettivo era quello di mescolare la tradizione scultorea di Michelangelo con l´intenso realismo della tradizione gotica francese. Per quasi tutta la sua carriera artistica Rodin intaglierà e darà forma alle sue sculture, fin quando la mole delle richieste non diventerà cosi elevata da portarlo a fondare una vera e propria bottega, ove egli cominciò a delegare ai suoi aiutanti l´esecuzione di dettagli e opere minori. L´intervento dei collaboratori, riscontrabile in alcune sculture, è riscontrabile insieme all‘influenza esercitata delle committenze. Rodin, indiscusso artista, poeta della forma, ci regala con questa serie di opere un´affascinate esperienza che ci permette di avvicinarci al mondo di un artista francese del secolo scorso.
L´esposizione delle opere di Rodin alle terme di Diocelziano (Viale E. De Nicola 79) iniziata il 18/02/2014 si concluderà il 25/05/2014.