Nella sede dell´Ente Nazionale per la grafica di Roma, in via Poli, nella bellissima Sala Dante,si celebrano i cinquant' anni di attività scientifica dell´Istituto per il lessico Europeo e la Storia delle idee (ILIES), attraverso le opere di un artista che ha saputo cogliere nel tempo alcuni dei momenti più significativi della fondazione. Carlo Lorenzetti, scultore incisore ed autore di varie tavole "manifesto" dell´ILIES, raccontato attraverso alcune opere salienti che hanno segnato questa lunga e prolifica collaborazione, nata dal Manifesto del 1986 intitolato Phantasia-imaginatio.
Il maestro Lorenzetti ha dedicato all´Istituto tavole originali, definiti Colloqui Internazionali. Organizzati trimestralmente, nei Colloqui si affronta di volta in volta un tema filosofico differente. La mostra, dall´eloquente titolo"Parola e Segno", raccontale fasi di questo lungo dialogo tra la studio del lessico, ossia la trasformazione e la continua evoluzione dell´uso della parola, e quello del segno.Settantasette opere, tra cui trentasei disegni, ventisei bozzetti, e due sculture.
Un´attenzione particolare meritano proprio le due sculture, dislocate nella prima e nella terza sezione della mostra. La prima, Iliesi (2014) , ferro zincato smaltato e alluminio sbalzato, è fortemente materica, costituita da spazi vuoti intrisi di una forte energia. La scultura non è piena, non occupa lo spazio in modo imponente, ma tende a creare un implicito equilibrio con lo spazio che la circonda: intrecci di linee armoniche fatte di ferro e di zinco si avviluppano, arrivando a conquistare la terza dimensione. Si esce dai canoni dell´arte classica per generare un nuovo linguaggio fatto di liberazione dai volumi, ma al contempo si evoca il peso delle opere antiche.
Applicando alla grande dimensione la tecnica dello sbalzo - una tecnica principalmente usata nell´oreficeria che Lorenzetti ha appreso negli anni di formazione da Alberto Gerardi lo scultore ottiene un risultato del tutto originale, ma rilassante, nel quale i vuoti e i pieni si contrappongono dando vita a forme equilibrate, sinergiche ed estremamente congruenti.
La seconda scultura è Ferri lunatici (2000), ferro graffiato e alluminio sbalzato: con questa Lorenzetti ci comunica tutte le potenzialità del movimento, mentre il dispiegarsi e il flettersi delle superfici battute a sbalzo conferisce all´opera il più alto grado di leggerezza. Vi si coglie la dialettica fluttuante, ma persistente, tra filosofia, cultura e arte; è un´opera che acuisce le nostre percezioni e sensazioni, ci induce a dare loro una forma, a sottometterle allo stesso ritmo del lessico. Più valore daremo alla parola, più la parola renderà ricco il significato del nostro sentire. Il segno e la parola sono le più arcaiche forme di espressione umana e tendono ad un dialogo continuo ed incessante. La mostra si propone proprio questo: di mettere in relazione due forme espressive fondamentali e renderci consapevoli della loro importanza. Inaugurata il 16 aprile, la mostra chiuderà il 31 maggio 2015.