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  23 Novembre 2024
23/01/2015 di Jessica Ricci

"Artisti dell´Ottocento: Temi e Riscoperte." Un viaggio attraverso l´arte ottocentesca che getta le basi per la modernità

Georges Paul Leroux, Passeggiata al pincio, 1910
Georges Paul Leroux, Passeggiata al pincio, 1910
È tra la seconda metà dell´Ottocento e il primo ventennio del Novecento che si sviluppa il percorso tematico della mostra intitolata "Artisti dell´Ottocento: Temi e Riscoperte" ospitata nella suggestiva cornice della Galleria d´Arte Moderna di Roma già dal 7 novembre scorso.
La mostra ripercorre prevalentemente gli sviluppi e le tendenze dell´arte italiana di quel periodo storico-artistico, attraverso un folto gruppo di artisti appartenenti alla tradizione ottocentesca e i loro rispettivi dipinti di estremo interesse, in parte esposti per la prima volta e sconosciuti al pubblico osservatore. La maggior parte delle opere esposte sono dunque di matrice italiana e tra i nomi più importanti vi sono grandi artisti del panorama italiano ottocentesco come Nino Costa, Giulio Aristide Sartorio, Angelo Morbelli e artisti "di nicchia" tra i quali Adriano Ferraresi, Angelo Bompiani, Paride Pascucci; sono inoltre presenti artisti stranieri che si rivelano essere personalità chiave della pittura ottocentesca, come il grande Auguste Rodin e Georges Paul Leroux, la cui imponente tela intitolata "Passeggiata al Pincio" è esposta nella prima sezione della mostra.
L´esposizione segue infatti un ordine ben preciso, permettendo allo spettatore di entrare completamente nel mondo pittorico del secondo Ottocento e primo Novecento in maniera graduale e ordinata, suggerendogli un percorso che dimostra l´importanza dell´arte ottocentesca, la quale getta le basi dell´arte moderna e contemporanea.
Sei le sezioni tematiche principali della mostra che offrono al pubblico osservatore una panoramica molto ampia sui vari aspetti della cultura artistica del tempo, illustrando il fondamentale passaggio dal naturalismo e verismo ottocenteschi al simbolismo moderno.
Nella prima sezione della mostra, intitolata "Arte a Roma", le opere esposte mettono in risalto il ruolo fondamentale della capitale nel panorama storico-artistico di riferimento. È qui che compare tra altre importanti opere, magnifica, la grande tela di Georges Paul Leroux, "Passeggiata al Pincio" (1910), restaurata per l´occasione ed esposta a Roma per la prima volta. Nel dipinto l´artista vuole rendere l´attimo di una scena di costume, un vero e proprio spaccato di vita borghese dell´epoca: in primo piano, sulla sinistra, due donne raffinate e altolocate passeggiano delicatamente con un bambino e il suo cane tenendo il loro sguardo fisso sullo spettatore, come se fossero in una scena di cinema o in posa per una fotografia; appena più dietro, a destra, altre due donne passeggiano insieme ai loro figli, spingendo le carrozzine e accompagnate da una balia. Sullo sfondo risalta l´imponente città di Roma attraverso una straordinaria veduta panoramica dalla Terrazza del Pincio: l´estrema delicatezza delle pennellate e la luminosità dei colori chiari, tenui e allo stesso tempo decisi, brillanti donano una particolare luce al panorama, un effetto di calorosità ed eternità dei monumenti che si scorgono all´orizzonte. La veduta ha una valenza sia di panorama, per i personaggi che si trovano nel secondo piano sinistro e per lo spettatore che guarda la tela frontalmente, sia di scenario per le figure a destra, che sembrano essere collocate in uno scenario teatrale.
Le due sezioni successive della mostra riescono a proiettare lo spettatore, in poco tempo, in un viaggio attraverso le suggestioni paesaggistiche del nord e sud Italia: nella sezione "Visione e sentimento del nord" le tele esposte appartengono ad artisti che operano nell´Italia settentrionale ed utilizzano un cromatismo freddo, distaccato, nordico in paesaggi molto spesso privi di figure (ad esempio "Angolo di giardino" di Angelo Morbelli, 1912). Nella sezione "Atmosfere Meridionali" riveste un´importanza particolare la pittura napoletana, la quale gioca un ruolo chiave nell´arte ottocentesca e ispira numerosi artisti: tra questi Pio Joris, pittore romano fortemente influenzato dall´arte partenopea e dalla sua luminosità; "Terrazza a Sorrento" (1886) ne è la chiara dimostrazione. Piccola tela dal cromatismo caldo e coinvolgente, utilizza colori contrastanti che catturano una luce particolare.
Dopo aver virtualmente viaggiato dal nord al sud Italia, lo spettatore "entra" nella dimensione del ritratto ottocentesco nella quarta sezione, "Ritratto": questa parte della mostra sottolinea l´efficacia del ritratto pittorico che, a differenza della fotografia (nata in questo secolo), riesce a cogliere lo stato emotivo - psicologico del personaggio raffigurato attraverso la potenza delle pennellate e del cromatismo.
Continuando nel percorso suggerito dalla mostra si arriva alla quinta sezione, "Classicismo e richiamo all´antico", che mette in luce l´importante rapporto che si instaura tra l´arte ottocentesca e l´arte classica, antica. Uno dei più chiari esempi è la tela di Alessandro Pigna, "Frigidarium"(1882), in cui i rimandi a tecniche, temi e soggetti della classicità sono evidenti.
La sesta sezione della mostra porta lo spettatore in una dimensione più intima, caratterizzata dalla rappresentazione di scene semplici, quotidiane, momenti di vita comune e di solitudine: "Intimismo, quotidianità, scene di vita popolare" espone dipinti che raffigurano scene vicine a chi le guarda, di estrema naturalezza (ad esempio "L´attesa della sposa" del pittore napoletano Vincenzo Irolli): il tema dell´intimismo è di particolare importanza nell´arte italiana dell´Ottocento e trae ispirazione dal naturalismo caravaggesco e dalla pittura fiamminga e olandese del Seicento. La quotidianità della vita è studiata attentamente all´interno delle tele.
A concludere il percorso espositivo della mostra due sale incentrate su un artista chiave dell´arte italiana dell´Ottocento, il napoletano Vincenzo Gemito (1852-1929), attraverso le quali è possibile ricostruire il suo operato artistico e la sua vicenda umana. La selezione di opere esposte (dipinti, sculture, grafica) vanno dal verismo di matrice partenopea (l´artista faceva talvolta posare i suoi modelli "scugnizzi" su uno scoglio insaponato, per rendere nell´opera la tensione dell´equilibrio e dei corpi) al ritorno all´antico (opere di ispirazione classica intorno al tema di Alessandro Magno, ad esempio "Medaglione di Alessandro Magno", argento, 1920).
Con il focus sulla Collezione Gemito si conclude lo straordinario viaggio artistico ottocentesco proposto dalla mostra curata da Cinzia Virno, prevista fino al 14 giugno 2015, esclusa la parte su Gemito che rimarrà invece fino al 1 marzo 2015. Un viaggio artistico che vale la pena compiere.

GALLERIA FOTOGRAFICA
Largew, la terrazza a Sorrento, 1886 Angelo Morbelli, Angolo di giardino 1912 Alessandro Pigna, Frigidarium, 1882 Vincenzo Gemito, Il Medaglione, 1920 Vincenzo Irolli, L'attesa della sposa Georges Paul Leroux, Passeggiata al pincio, 1910
 
 
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