Sempre più solida la partnership tra il Google Cultural Institute e il mondo dell´arte: la conferma sono state le partnership con i Musei di Roma Capitale e gli oltre 345 poli museali visibili online. Ma la vera novità e l´introduzione di un nuovo modo di vivere l´arte attraverso le Street Art.
Con lo sviluppo della rete internet e delle tecnologie di navigazione era impensabile che anche il mondo dell´arte potesse essere chiamato fuori da tale sviluppo. Troppo spesso le opere artistiche sono rimaste nascoste, inesplorate, scatole chiuse che potevano essere aperte solo ad un pubblico di nicchia. La google Art sta ridefinendo il modo di vivere l´opera artistica,sia che si tratti di un polo museale, o di una semplice ma solo all´apparenza visione di un murales.
La politica della Google e più precisamente, del suo motore di ricerca Mountain View, attraverso il The Street Art Project è proprio quella di mappare, e tracciare la memoria di opere d´arte considerate per lo più effimere come sono considerati i murales, che rischiano quotidianamente di scomparire soppiantati da nuove creazioni edilizie o dalle relative demolizioni.
Un database messo a punto da Google per l´osservazione dettagliata dell´arte di strada, in differenti contesti urbani e culturali, evidenziandone il fascino della diversità.
Ad oggi sono oltre 1700 i murales fotografati in alta definizione, provengono dalle città più diverse a livello sia storico che culturale da Londra a San Paolo, da Parigi a New York per arrivare alle nostre due città italiane di Roma e Torino. Visibili attualmente le opere di artisti come l´italiano Blu, Keith Haring, Banksy e Shepard Fairey.
Un passo in avanti anche per la conoscenza di artisti sconosciuti nazionali e mondiali, senza dimenticare che spesso l´opera artistica nasce e si sviluppa dall´osservazione di elementi di vita esterni che circondano la nostra quotidianità. La strada o meglio ancora "Street Art" offrono questa testimonianza artistica.