Scalinata trinità dei monti Roma |
|
|
In Italia in termini di investimenti per la ristrutturazione dei beni artistici, dove non arriva lo Stato arriva il privato. Purtroppo, gli stessi privati sono continuamente ostacolati dalla burocrazia italiana. L´impianto burocratico italiano non si dimostra all´altezza del suo ruolo come sarebbe d´uopo in quella che dovrebbe essere una nazione civile, e che troppo spesso rischia di bloccare qualsiasi tipo di rinnovamento artistico e culturale di un paese che della storia e dell´arte ne ha fatto un vanto nel corso dei secoli. Uno degli esempi più eclatanti è la ristrutturazione del Colosseo, finanziata dal gruppo Tod´s, dell´imprenditore Diego Della Valle. Il progetto presentato agli inizi del 2011, ha avuto l´autorizzazione per la realizzazione di tale progetto dopo tre anni tra ricorsi vari ed il definitivo pronunciamento del T.A.R del Lazio.
Per poi arrivare al progetto del gruppo fendi che, con uno stanziamento di oltre 2,1 milioni di Euro, ha concluso l´accordo con il Comune di Roma per il restauro della Fontana di Trevi nel Gennaio 2013. Se tutto procederà per il verso giusto, i lavori di restauro dell´opera di Nicola Salvi, testimonianza monumentale tra le più importanti di Roma ed icona internazionale della cinematografia e della Dolce Vita degli anni sessanta, inizieranno nella seconda metà di Maggio 2014. Anche il gruppo Bulgari, per il restauro della scalinata di Trinità dei Monti ha offerto al Comune di Roma la somma di 1,5 milioni di Euro. La speranza è che almeno in questo caso, la burocrazia non lasci passare molti mesi, se non anni per la realizzazione di un progetto di tale bellezza. In conclusione la domanda che sorge spontanea è che interesse possono avere imprenditori privati ad investire capitali per beni comuni così preziosi per la cultura e la storia del nostro paese, se trovano sul proprio cammino così tanti ostacoli burocratici ? con dei tempi a dir poco biblici ?. Ai posteri l´ardua sentenza.