Il foglio dell'Arte
Home
Redazione
Contatti
NEWS ARTICOLI MUSEI E MOSTRE COMUNICATI STAMPA ASTE
  23 Novembre 2024
07/01/2015 di Jessica Ricci

Le ballerine classiche di Degas, scene eterne che sembrano essere osservate attentamente e delicatamente dal buco di una serratura

Edgar Degas, L'Étoile, 1878
Edgar Degas, L'Étoile, 1878
"Disegnare quanto rimane impresso nella memoria. Si tratta di una trasformazione in cui la fantasia collabora con il ricordo. Soltanto ciò che ci ha colpito, dunque l´essenziale, viene rappresentato."
Nonostante aderisca al gruppo degli Impressionisti, Edgar Degas (1834-1917) viene definito "il meno impressionista tra gli impressionisti", in quanto è poco attratto dal mondo paesaggistico e naturale e preferisce lavorare in studio, ritraendo in particolare figure umane a memoria: se Monet è stato il pittore "en plein air" per eccellenza, Degas è stato quello che meno ne è stato attratto. All´interno del suo vasto operato pittorico infatti, l´artista non abbandona mai né la pratica del disegno né il suo atelier, al contrario degli altri impressionisti: egli ritiene che sia meglio dipingere ciò che ricorda e tiene fisso nella sua memoria piuttosto che le immagini che vede in maniera diretta. Degas non dipinge mai all´aperto, "en plein air": nonostante ciò è stato forse l´artista che maggiormente ha saputo cogliere la vita nella sua più fresca immediatezza, mediante la rappresentazione di figure umane che trasmettono forte dinamismo e al tempo stesso leggerezza, rompendo l´immobilismo delle tele. Artista raffinato e aristocratico, Degas rappresenta in modo diverso rispetto agli altri impressionisti l´istante, l´attimo, che si fa effimero e casuale sulla tela: la fugacità dei momenti viene resa dal pittore attraverso la modernità della vita parigina, nella sua eterna bellezza.
Gli interessi del pittore sono orientati prevalentemente verso la rappresentazione della vita parigina contemporanea nei molteplici aspetti della sua quotidianità: spettacoli teatrali, pubblico e folle dei caffè-concerto, boutiques, negozi di modiste, stiratrici, corse di cavalli all´ippodromo, classi di danza all´Opéra e scene di danza classica prese nel momento dell´esibizione. E´ quest´ultima la tematica che più affascina Degas nel corso del suo operato: assiduo frequentatore dell´Opéra di Parigi, egli ritiene che il mondo delle ballerine gli permetta di rappresentare al meglio la possibilità di movimento che il corpo umano rivela, attraverso la danza classica. In "Classe di danza" (1871-1874), uno dei numerosissimi dipinti di Degas che raffigurano ballerine, è possibile cogliere tutte le caratteristiche appartenenti alla pittura dettagliata e precisa del grande maestro. L´inquadratura decentrata del dipinto impartisce alla tela una forte dinamicità, tanto da far sembrare allo spettatore che la scena fuoriesca quasi dalla tela: il dipinto, che raffigura l´inizio di una lezione di danza, assume un´intensa profondità spaziale grazie al taglio "fotografico" della tela e alla collocazione del punto di vista in basso a destra. La figura del maestro di danza al centro della tela si rivela fondamentale: egli, osservando attentamente una ballerina, crea una forte spazialità e un volume netto delle figure che lo circondano. L´intera tela è inoltre pervasa da un grande senso di spontaneità dei gesti, un´estrema pacatezza e neutralità dei colori, resa appunto attraverso i passaggi di colore delicatissimi, la luce velata e sottile che penetra dalle vetrate illuminando candidamente le ballerine e dando volume ai loro abiti bianchi, lo scintillio di rasi, la vaporosità del tulle, i riflessi delle capigliature. Tutto è definito, ogni particolare è curato con estrema attenzione e precisione: la tela è il frutto di un grande studio approfondito e faticoso della scena, tanto che il pittore ha impiegato due anni per comporla e curarla in ogni minima rifinitura. "I miei quadri sono il risultato di pure operazioni di calcolo e un illimitato numero di studi": questo afferma Degas in merito ai suoi dipinti raffiguranti classi di danza e ballerine, scene che sembrano essere attentamente osservate attraverso il buco di una serratura. Così come avviene in "L´ Étoile" (1876-1877): anche in questa tela vi è un grande uso del disegno a memoria, del quale Degas si dimostra sempre grande sostenitore, in quanto "il ricordo e la fantasia si liberano dalle costrizioni esercitate dalla natura". Come in "Classe di danza", anche qui assume profonda importanza l´inquadratura della scena, attraverso cui il pittore ha la possibilità di descrivere una situazione ben precisa, rappresentando una figura umana in movimento e utilizzando tecniche cromatiche volte a rendere un senso di dinamismo continuo.
La figura della protagonista della tela, una ballerina classica nel momento dell´esibizione in teatro, è valorizzata da un fondo scuro che contrasta profondamente col candore del suo tutù bianco illuminato dalle luci della ribalta, esaltandone la leggerezza e la purezza. Degas non fa altro che ricercare precisamente la giusta forma del corpo attraverso cui rendere la dinamicità dei movimenti, resi attraverso la rappresentazione delle braccia e della gamba in tensione. Il disegno accurato della ballerina in primo piano rende la delicata grazia espressa dalla fanciullezza del suo viso e della sua pelle candida, in una posa leggiadra e definita; lo scorcio preso dall´alto impartisce inoltre alla tela un ulteriore senso di movimento e dinamicità, attraverso un´inquadratura di nuovo di tipo "fotografico".
Tra i pittori impressionisti, Edgar Degas è quello che conserva maggiore originalità; più che impressionista, egli stesso era solito definirsi "indipendente": secondo lui, "l´arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri".

GALLERIA FOTOGRAFICA
Edgar Degas, L'E'toile, 1878
 
 
Registrato presso il Registro della Stampa, Tribunale di Roma n. 288 del 12.12.2013
©2024 Societŕ Belle Arti srl - Via Giulia 127, 00186 Roma - C.F./P.IVA 12231251005
webmaster: Daniele Sorrentino