18/04/2014 di Demetrio Minuto
Come migliorare la gestione dei beni culturali
VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE |
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Il Giornale dell´Arte nel numero di marzo 14 e l´International Council of Museum hanno meritoriamente risollevato il tema in oggetto, già peraltro affrontato da Belle Arti srls, intervistando illustri cultori della materia, sia quali riconosciuti esperti, o critici d´arte o sponsor o cattedratici nazionali e internazionali. Quali operatori del settore abbiamo ritenuto utile riprendere alcune delle loro considerazioni e ed"aggiungerne delle nostre".
Le elenchiamo in estrema sintesi, intendendosi che l´elencazione, in quanto a ordine di citazione, non segue una logica di supposta meritevolezza o condivisione, essendo le stesse tutte più o meno condivisibili: - Fusione tra il Mibact e il Ministero dell´Economia, preso atto, come riconosciuto dallo stesso Ministro Franceschini che il Mibact è esso stesso un ministero economico.
- Riforma della legge sulla libera circolazione delle opere d´arte sburocratizzando il percorso e facendo valere il criterio suggerito da Vittorio Sgarbi che si passi da "vincoli di polizia" a "vincoli di conoscenza", aggiungiamo noi con processi di validazione da parte dei Beni Culturali fluidi e rapidi.
- Prevedere una "dote fiscale" per chi dona beni culturali a musei di proprietà pubblica.
- Piena riconoscibilità di deduzione e non di detrazione fiscale per la sponsorizzazione del restauro di beni culturali.
- Corretto rapporto tra costi e benefici degli spazi concessi ai privati nelle aree museali, archeologiche etc. allargando detto concetto alla gestione dei privati di beni culturali, o aree, o spazi pubblici appartenenti allo Stato e sue emanazioni territoriali.
- Introduzione, fin dalle scuole elementari, dello studio della Storia dell´Arte con visite in loco, che nulla abbiano a vedere con la ricreazione o lo scouterismo.
- Visite private a prezzi popolari o, laddove opportuno, gratuite, corrispondendo alle guide compensi "di dignità". I fondi si trovano, o comunque vanno trovati.
- Laddove non si verta in ipotesi di sponsorizzazione, ma di vero e reale "mecenatismo", che si dia debita gratificazione al mecenate.
- Tenere presente che tutto ciò che è mera burocrazia, è "sottrazione di valore", laddove le Belle Arti hanno bisogno di valorizzazione economica e sociale.
- Completa detassazione dei beni immobili vincolati di proprietà privata, a condizione che gli stessi siano fruibili dal pubblico ed escludendo l´ipotesi di compravendita.
- Negli spazi ludici gestiti da privati, accertarsi che lo standard dei servizi offerti sia qualitativamente coerente con il contesto in cui si opera.
- Occupare nella valorizzazione dei beni culturali, ivi compreso il restauro, forze giovani, motivandoli anche con compensi adeguati, e non offensivi, come immaginato dall´allora Ministro Bray. Anche in questo caso i fondi si trovano. Comunque vanno trovati.
- Stretta, anzi asfissiante collaborazione e confronto tra Beni Culturali, Ambiente con l´Unesco.
- Incentivazione del turismo culturale, preparando addetti ai lavori di qualità. Stesso discorso per rafforzare vigilanza e custodia nei siti d´Arte.
Abbiamo voluto elencare solo alcune priorità, talune frutto di nostra osservazione e meditazione, altre prese, come detto, da interventi di esperti su "Il Giornale dell´Arte" di marzo. A chiusura di queste note lamentiamo la colpevole timidezza del governo Renzi, nell´elencare tra le priorità, la valorizzazione dei beni culturali e la "messa in sicurezza" dei siti ambientali continuamente massacrati da condoni truffaldini o da opere spesso inutili o peggio devastanti nel gusto e nell´utilità delle stesse, salvo quella di conferire "appalti".
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