Dal 29 Luglio 2014 al 11 Settembre 2014
Luogo: PAN - Palazzo delle Arti di Napoli
Fonte : http://cantieridellimmaginario.wordpress.com/
Sette artisti under 40 che si misurano con una Napoli povera di occasioni professionali ma ricca di esperienze personali e collettive, crocevia di diverse biografie, migrazioni, mutazioni e percorsi circolari che troppo spesso restano sommersi. Sette percorsi eterogenei ma tutti fuori dal coro, fuori o ai margini del sistema e del mercato dell'arte. Sette traiettorie artistiche coinvolgenti, territori non (ancora) tracciati dell'immaginario metropolitano. Nella convinzione che ciò che interpreta e costruisce dal basso l´immaginario collettivo debba essere valorizzato e discusso nell´agorà pubblica, Nicola Angrisano propone, dal 29 luglio all´11 settembre 2014 al PAN Palazzo delle Arti di Napoli, uno spaccato della produzione di sette pittori/trici che vivono e lavorano nell´area metropolitana di Napoli.
La mostra vuole essere una rassegna di percorsi umani e artistici, dunque non tanto una semplice raccolta di opere quanto una presentazione degli autori, delle loro motivazioni, dei loro lavori, dei loro progetti. Un´occasione di interazione libera e aperta tra artisti e pubblico, in coerenza con la vocazione sociale di uno spazio civico per le arti come il PAN. Un'esperienza che speriamo possa trovare continuità, diventare una pratica oltre la logica dell´evento, e coinvolgere in futuro ulteriori artisti. La mostra si integrerà così con workshop, presentazioni, incontri, contaminazioni...
Al centro restano però le proposte artistiche di questi "Cantieri dell'Immaginario":
da un lato le smorfie plastiche di una generazione d'adulti impossibilitata a crescere di Monika Natalia Mazur, che introietta in maschere umane insieme nevrotiche e giocose il disorientamento di un'età di crisi, dall'altro l'inquieta ricerca di libertà artistica ed espressiva di Ewa Koj e Maria Porro.
Simona Mostrato, fiera delle proprie origini vulcaniche, con la sua sensibilità visionaria rivendica la doppia emancipazione da un mercato dell'arte omologante e maschile e dagli stereotipi di genere. La realtà metropolitana troppo complessa e stratificata, colma di immagini ed informazioni, viene sintetizzata e ricomposta, nelle opere di Vincenzo Del Vecchio, tramite geometrie esatte e giochi di pieni e vuoti cui fanno da contraltare gli incredibili paesaggi astratti e labirintici di Tommaso Moscarelli. Marco Chiuchiarelli, infine, ricercatore delle tecniche pittoriche antiche, ritorna nelle botteghe del '400 e '500 per riportare nelle immagini della modernità la forza della carne e del sangue zampillante insieme ad una visione alchemica dell'arte e della vita stessa.