Giorgio Morandi, protagonista della luce, è stato uno dei più grandi interpreti della pittura e dell´incisione del novecento.
Gran parte della sua vita è trascorsa a Bologna dove visse sino alla fine con la mamma e le sorelle. Il suo innato talento espresso sin dai primi anni della sua vita ha inciso in maniera sublime l´arte del novecento.
Riservato a tal punto da essere soprannominato "monaco laico", durante la seconda guerra mondiale si rifugiò nel paese appenninico di Grizzana, dove l´autore trovò l´essenza delle sue ispirazioni artistiche. In particolare, le sue famose nature morte ed i paesaggi che ci donano la percezione di quanto sia la città di Bologna che i paesaggi appenninici, abbiano rappresentato un qualcosa di più grande rispetto ad un semplice luogo di nascita, un qualcosa che senti nell´anima, quasi una seconda pelle che si ha bisogno di far vivere all´esterno.
In fondo un´ opera artistica è anche e soprattutto espressione dell´interiorità umana. Fin da ragazzo Giorgio Morandi dimostra grande talento per l´arte ed ebbe un percorso accademico eccellente presso l´Accademia di Belle Arti a Bologna.
Percorso che negli ultimi anni fu contestato da docenti che non capirono la genialità del suo vedere "oltre", ma che non scalfirono minimamente la determinazione del giovane artista nel dipingere su tela il suo modo di rappresentare la vita.
E´ interessante sapere che il luogo e fonte d´ispirazione dell´artista era la sua stanza personale di Via Fondazza, roccaforte murale della sua anima artistica.
Il percorso artistico del Morandi è stato caratterizzato ed influenzato da moltissime correnti artistiche. La sua prima fascinazione nacque dalla pittura di Cezanne per poi arrivare alla metafisica di Carlo Carrà e Giorgio De Chirico, corrente nella quale seppur per un breve periodo eccelse. E´ solo nelle opere fra il 1914-1915 che Morandi si apre moderatamente, con le sue nature morte alle esperienze del Cubismo e del Futurismo.
Dopo una visita a Firenze, dove ebbe modo di ammirare non solo l´arte contemporanea ma soprattutto quella del passato fu folgorato dai grandi maestri come Giotto, Piero della Francesca e Masaccio.
Fra le tante sue opere spiccano senza dubbio le sue famose nature morte, olio su tela, dove la luce diventa l´elemento fondamentale che illumina oggetti all´apparenza semplici come : bottiglie, vasi, bicchieri, fiori e li trasforma in oggetti sublimati.
Unicità di Morandi è l´uso di pochissimi colori ed il realismo quasi maniacale nella rappresentazione degli oggetti.
E sono proprio queste caratteristiche a portare in auge l´opera di Giorgio Morandi che sarà presente in moltissime mostre tra le quali le Biennali di Venezia e le Quadriennali di Roma.
La sua eleganza, la sua riservatezza, le sue scelte di vita lo rendono uno dei più grandi e raffinati "poeti" della pittura.
Le sue acqueforti, le sue incisioni l´uso di pochissimi colori donano un che di surreale alle sue opere e rendono unico ed irripetibile il percorso artistico di uno dei più grandi pittori del novecento.